Workshop sulle conseguenze socioeconomiche dei cambiamenti climatici

Lo svolgimento, da parte di Eurac Research, di un Workshop tecnico e tematico nell’ambito dello studio socioeconomico condotto all’interno del progetto INTERREG ALCOTRA Concert-Eaux, nel periodo di riferimento, ha condotto al conseguimento di significativi avanzamenti relativamente a tutti gli elementi richiamati nell’incarico e nel suo piano operativo, e in particolare alle azioni di gestione e integrazione degli elementi emersi dal workshop riassunte di seguito.

a) È stata elaborata una sintesi preliminare relativa agli impatti sociali ed economici dei cambiamenti climatici sulle aree urbane e rurali della costa e dell’entroterra nel territorio di riferimento e alle difficoltà gestionali, confluita nello studio di cui al WP4_1.d.

b) Sulla base dei contenuti emersi dallo studio e attraverso il coinvolgimento di un panel di esperti è stato possibile individuare e prioritarizzare un insieme di tematiche e di settori esposti agli impatti dei cambiamenti climatici nell’area di riferimento in relazione agli approvvigionamenti idrici e ai settori del turismo (estivo), dell’agricoltura e delle imprese in generale.

c) Il workshop è stato elaborato e strutturato in una serie di interviste condotte da remoto tramite l’utilizzo della piattaforma Microsoft Teams al fine di assicurarne l’organizzazione pur in un periodo di emergenza sanitaria. In particolare, sono state condotte 8 interviste strutturate attraverso la definizione di una serie di domande specifiche per aree di competenza degli esperti coinvolti e inerenti ai settori precedentemente individuati all’interno dello studio preliminare (v. Allegato).

d) È stato individuato un panel di esperti provenienti dai settori della ricerca scientifica climatica, socioeconomica e ambientale, del settore privato e della pubblica amministrazione in grado di fornire indicazioni su fonti e contributi metodologici utili all’applicazione e all’affinamento dell’approccio proposto all’interno dello studio (v. Allegato).

e)  Le interviste sono state gestite dal team in prima persona attraverso tre fasi principali: la prima parte dell’intervista è stata dedicata ad una presentazione sintetica (da parte del team) sugli impatti sociali ed economici dei cambiamenti climatici individuati nel territorio di riferimento; la seconda parte dell’intervista ha riguardato l’introduzione e la presentazione dell’esperto coinvolto; la terza parte è stata dedicata alla somministrazione delle domande definite in precedenza, alle relative risposte fornite dal relatore e ad eventuali considerazioni, suggerimenti, riflessioni riguardanti la struttura dello studio presentata.

f) Attraverso le interviste è stato possibile produrre ed integrare all’interno dello studio i seguenti risultati:

• Valutazioni percettive e tecniche nell’area interessata;

• «Prioritarizzazione» degli impatti dei cambiamenti climatici, dell’uso della risorsa idrica e dei settori coinvolti;

• Individuazione di informazioni specifiche su acquisizione di dati e metodologie di ricerca.

g) Attraverso l’integrazione degli esiti delle interviste (WP_2_2. – Organizzazione di un workshop tematico sugli aspetti socio-economici delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici) all’interno dello studio svolto (WP4_1.d – Studio per la valutazione delle analisi socio-economiche per la valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sulla gestione delle risorse idriche) è stata prodotta una monografia contenente un quadro metodologico applicabile e replicabile come strumento di analisi per i decisori pubblici e privati interessati a una gestione efficiente delle risorse idriche del bacino.

Gli esperti intervistati, gli ambiti tematici di riferimento e le domande a cui hanno risposto

Stefano Tersigni

ISTAT

Ricercatore presso ISTAT. Si occupa da circa vent’anni di statistiche ambientali in particolare inerenti le risorse idriche ed i cambiamenti climatici e dei relativi indicatori ambientali sugli impatti sulla popolazione.

Intervista in lingua italiana

Quali pensa che siano le dimensioni, gli indicatori e i dati statistici utili allo svolgimento di analisi socioeconomiche per la valutazione degli impatti del cambiamento climatico sulla gestione delle risorse idriche? Chi può fornirli? A quale livello sono disponibili?

Quali ritiene siano le criticità di un bacino idrografico rispetto ai cambiamenti climatici, alla scarsità idrica e ad altri aspetti salienti legati alla risorsa?

Quali ritiene siano i settori più legati alle criticità e ai rischi di un bacino idrografico? Esistono dei dati disponibili a riguardo?

Alessandro De Carli

ECONOMIA

Ricercatore presso il Centro di Ricerca GREEN dell’Università Bocconi. Si occupa di approvvigionamenti e distribuzione dell’acqua. Laureato in ingegneria ambientale si occupa di valutazioni economiche a supporto delle policy legate alle acque nonché di rischi naturali, produzione idroelettrica, servizi idrici urbani, agricoltura, impatti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche. È Direttore della Fondazione AQUALAB   sulle risorse idriche che vede coinvolti il Politecnico di Milano, l’Università di Pavia e MM S.p.A., soggetto gestore del servizio idrico integrato per l’ATO Città di Milano. Svolge attività di consulenza e collabora con il progetto “Creiamo PA” del Ministero dell’Ambiente sulle tematiche dei Contratti di Fiume.

Intervista in lingua italiana

Tenendo conto dell’usabilità, quali pensa siano le integrazioni e/o modifiche metodologiche possibili e/o opportune rispetto alle analisi socioeconomiche per la valutazione degli impatti del cambiamento climatico sulla gestione delle risorse idriche considerate all’interno dello studio?

Quali ritiene siano le criticità economiche di un bacino idrografico rispetto ai cambiamenti climatici, alla scarsità idrica e ad altri aspetti salienti legati alla risorsa? Potrebbe fornire alcuni esempi di impatti, vulnerabilità e indicatori economici?

Volendo fare una selezione ristretta, quali ritiene siano i settori economici maggiormente interessati da problemi relativi alle risorse idriche e dagli impatti dei cambiamenti climatici? Quali potrebbero essere i costi dei rispettivi obiettivi e delle possibili soluzioni e misure di adattamento?

Stefan Schneiderbauer

RISCHIO

Geografo, attivo presso la sede di EURAC Research di Bolzano dove ha avviato e guidato il gruppo di ricerca “Climate and Disaster Risk” all’interno dell’Istituto per l’osservazione della Terra. È  Direttore del Centro GLOMOS – Global Mountains Safeguard Research, programma di collaborazione fra l’Università delle Nazioni Unite per l’ambiente e la sicurezza umana (UNU-EHS) ed Eurac Research. È stato ricercatore presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea a Ispra, in Italia, dove il suo lavoro ha capitalizzato il valore aggiunto dei dati e delle informazioni spaziali per la valutazione dei rischi al di fuori del territorio dell’Unione Europea.

Intervista in lingua inglese

Come svilupperebbe una valutazione di rischio e vulnerabilità in un territorio caratterizzato da un bacino idrografico? Tenendo conto della natura socioeconomica dello studio, quali ritiene siano le opportune variabili da considerare per una valutazione di rischio e vulnerabilità (in termini di aspetti che determinino esposizione, sensitività e capacità di adattamento)?

In riferimento agli eventi alluvionali (in ottobre il bacino idrografico del Roja è stato pesantemente colpito), quali pensa possano essere altri tipi di impatti potenziali e vulnerabilità da affrontare? Sarebbe opportuno integrare approcci di gestione del rischio (Disaster Risk Reduction)? Quali vantaggi comporterebbe?

A seguito di eventi climatici estremi (ad esempio gli eventi alluvionali di ottobre) ritiene che si sviluppi una maggiore consapevolezza nei confronti del rischio? Qual è il ruolo della percezione del rischio all’interno di una valutazione di vulnerabilità? Gli eventi climatici estremi possono essere utilizzati come punto di partenza per percorsi di trasformazione resiliente?

Massimiliano Pittore

RISCHIO

Fisico, PhD in Information Science ed in System Engineering,  ricercatore presso la sede di Eurac Research di Bolzano e group-leader del gruppo di ricerca Disaster Risk all’interno dell’Istituto per l’Osservazione della Terra, che è uno degli undici istituti che compongono Eurac. Precedente esperienza presso un Ente privato nel campo del Remote Sensing e Data Minining e come ricercatore presso il Centro Tedesco di Geoscienze di Postdam.

Intervista in lingua italiana

Come svilupperebbe una valutazione di rischio e vulnerabilità in un territorio caratterizzato da un bacino idrografico? Tenendo conto della natura socioeconomica dello studio, quali ritiene siano le opportune variabili da considerare per una valutazione di rischio e vulnerabilità (in termini di aspetti che determinino esposizione, sensitività e capacità di adattamento)?

In riferimento agli eventi alluvionali (in ottobre il bacino idrografico del Roja è stato pesantemente colpito), quali pensa possano essere altri tipi di impatti potenziali e vulnerabilità da affrontare? Sarebbe opportuno integrare approcci di gestione del rischio (Disaster Risk Reduction)? Quali vantaggi comporterebbe?

A seguito di eventi climatici estremi (ad esempio gli eventi alluvionali di ottobre) ritiene che si sviluppi una maggiore consapevolezza nei confronti del rischio? Qual è il ruolo della percezione del rischio all’interno di una valutazione di vulnerabilità? Gli eventi climatici estremi possono essere utilizzati come punto di partenza per percorsi di trasformazione resiliente?

Piero Di Carlo

CLIMA

Professore associato di fisica dell’atmosfera dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara. Si occupa di studi delle serie storiche climatiche in particolare relative al territorio della Regione Abruzzo e di valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici e delle strategie di adattamento.  

Intervista in lingua italiana

Quali ritiene siano i dati e gli scenari climatici disponibili e utili allo svolgimento di un’analisi socioeconomica per la valutazione degli impatti del cambiamento climatico sulla gestione delle risorse idriche in un bacino idrografico? Perché?

Quali ritiene siano gli impatti fisici da considerare in un territorio caratterizzato da un bacino idrografico? Quali gli indicatori più opportuni? Esistono dei dati disponibili a riguardo? Potrebbe fornire alcuni esempi?

All’interno di un bacino idrografico, quali ritiene siano gli obiettivi e le misure di adattamento prioritarie e di maggiore rilievo per i settori socioeconomici rispetto ai cambiamenti climatici? Quali potrebbero essere delle opportunità ricavabili?

Paolo Mancin

ACQUA

Dirigente del Settore Tutela delle Acque della Regione Piemonte.

Intervista in lingua italiana

Come vengono affrontati i temi della scarsità idrica e del dissesto idrogeologico rispetto ai cambiamenti climatici in un contesto territoriale caratterizzato da un bacino idrografico? Quali sono le politiche di azione implicate e come vengono prese tali decisioni? Quali sono le basi e le informazioni (statistiche e non) rilevanti utilizzate fino ad oggi per affrontare questi temi? Quali ritiene siano le basi e le informazioni (statistiche e non) desiderabili da utilizzare in futuro?

All’interno di un bacino idrografico, quali ritiene siano gli obiettivi di adattamento prioritari e di maggiore rilievo per la pubblica amministrazione? Quale ritiene sia il peso della dimensione socioeconomica?

Per i bacini idrografici esistono esempi di sostenibilità economica, ambientale, sociale e particolari azioni di adattamento ai cambiamenti climatici? Quali potrebbero essere i costi delle azioni e dei possibili interventi di adattamento?

Daniela Minetti

PARCHI E BIODIVERSITA’

Funzionario del Settore Parchi e Politiche della Biodiversità ed Aree Interne della Regione Liguria. Si occupa in particolare delle politiche strategiche e della progettazione europea. Si è occupata per molto tempo delle tematiche dello sviluppo sostenibile.

Intervista in lingua italiana

Giancarlo Manti

PARCHI E BIODIVERSITA’

Funzionario presso la sede di Imperia del Settore Parchi e Politiche della Biodiversità ed Aree Interne della Regione Liguria. Coadiuva le attività della Dott.ssa Daniela Minetti sul territorio della Provincia di Imperia ed in particolare del Parco delle Alpi Liguri.

Intervista in lingua italiana

Considerando le caratteristiche del territorio ligure e delle sue vocazioni, quali ritiene siano le criticità e i settori economici del bacino idrografico del Roja più esposti agli impatti dei cambiamenti climatici?

Sono disponibili dati regionali di impatti e vulnerabilità socioeconomica rispetto ai cambiamenti climatici e alla scarsità idrica in relazione ai settori agricolo e turistico? A quale livello sono disponibili? Chi può fornirli?

All’interno di un bacino idrografico, quali ritiene siano gli obiettivi e le strategie di adattamento prioritari e di maggiore rilievo per la Regione Liguria rispetto ai settori agricolo e turistico?

Alexander Noire

ACQUA

Idrogeologo, Direttore del BRGM – PACA.

Intervista in lingua francese

Marie Genevier

ACQUA

Idrogeologo, funzionario del BRGM – PACA. La sua missione è quella di gestire progetti che mirano a migliorare la conoscenza e la comprensione sul funzionamento degli acquiferi, soprattutto dal punto di vista quantitativo ma anche da quello qualitativo, soprattutto nel quadro del sostegno alle politiche pubbliche  inerenti la gestione delle risorse idriche.

Intervista in lingua francese

Quali ritiene siano gli usi economici e i settori prevalenti che afferiscono alla porzione francese del bacino idrografico del Roja? Quali ritiene possano essere gli impatti dei cambiamenti climatici più significativi e dannosi?

Come vengono affrontati i temi della scarsità idrica e del dissesto idrogeologico rispetto ai cambiamenti climatici nella porzione francese del bacino idrografico del Roja? Quali sono le politiche di azione implicate e come vengono prese tali decisioni? Quali sono le basi e le informazioni (statistiche e non) rilevanti utilizzate fino ad oggi per affrontare questi temi? Quali ritiene siano le basi e le informazioni (statistiche e non) desiderabili da utilizzare in futuro?

Per la porzione francese del bacino idrografico del Roja, quali informazioni considererebbe per una valutazione di vulnerabilità nell’interesse di salvaguardare le dimensioni sociali ed economiche del territorio nei confronti degli impatti dei cambiamenti climatici come la scarsità idrica e il dissesto idrogeologico? In riferimento alle dimensioni economiche e sociali, esistono strumenti di analisi e politiche di adattamento che affrontano gli impatti dei cambiamenti climatici e i settori colpiti? Può fornire degli esempi di studi, analisi, strumenti e politiche/misure?