180 a.C. -> 1.300 d.C.

149 a.C. / 146 a.C. – [W] – Terza guerra punica – Non volendo che Cartagine potesse riprendersi dalle precedenti disfatte, Roma con un pretesto le volse di nuovo guerra. L’esercito romano sbarcò vicino a Utica. Non appena si seppe che i romani erano forti di un esercito di 80.000 uomini e 4.000 cavalieri, Cartagine capitolò, inviando 300 ostaggi scelti fra gli adolescenti della nobiltà punica. I consoli ricevettero gli ambasciatori di Cartagine che dovettero accettare le condizioni poste: Cartagine consegnò armature, catapulte e altro materiale bellico. Resi inermi i cartaginesi, i Romani avanzarono la pretesa che la città fosse distrutta e ricostruita a 10 miglia dalla costa. Il popolo cartaginese si ribellò e quando i romani arrivarono alle mura di Cartagine trovarono un intero popolo stretto a difesa della sua città. Fu posto l’assedio. L’agonia della città si protrasse per tutto l’inverno, senza viveri e attaccata da una pestilenza. L’attacco, romano venne lanciato solo nel 146 a.C. Per quindici giorni i sopravvissuti impegnarono i Romani in una disperata battaglia per le strade della città, ma l’esito era scontato. Gli ultimi soldati si rinchiusero nel tempio di Eshmun altri otto giorni.

Cartagine fu rasa al suolo, bruciata, le mura abbattute, il porto distrutto e fu anche gettato del sale sulla terra per evitare la coltivazione dei campi e renderli ancora più aridi.

108 a.C. – [SdL] – nel corso della guerra giugurtina (111 – 105 a.c.), con i traditori che passarono dalla parte del nemico ci fu anche una coorte ligure. Quinto Cecilio Metello nel 108 a.C. li punì facendo tagliare ad alcuni la mano, seppellendone altri nella terra fino al mento e, dopo averli trafitti con frecce e dardi, fece dar loro fuoco mentre erano ancora vivi. [SdL] – Tuttavia i Liguri erano anche molto ammirati per il loro vigore e coraggio ; nelle cronache di Diodoro Siculo (90 a.C. – 20 a.c.), egli scrive : “.. a causa della continua attività fisica imposta dal loro territorio aspro e avaro, e per la mancanza di nutrimento, fisicamente i liguri sono magri e vigorosi. A collaborare con loro in queste faticose attività hanno le loro donne, abituate a lavorare come gli uomini. Le donne hanno il vigore e la gagliardia degli uomini, e gli uomini quello degli animali selvaggi. Si dice che spesso nelle spedizioni guerresche il più possente dei Galli è stato sfidato a duello da un Ligure magrissimo, e ucciso”.

107 a.C. – [CdV] – L’anno 107 a.C. è stato decisivo nella sistemazione viaria, lungo la costa. Essendo state sottomesse tutte le tribù liguri costiere fino al Varo, erano rese percorribili le strade di collegamento intervallivo.

Con l’arrivo sul territorio intemelio dei Consoli romani conquistatori, giunsero anche due strade consolari, la Via Æmilia Scauri e la Via Domitia. La più importante venne costruita nel 109, dal console Marco Emilio Scauro. Partiva da Piacenza, passando per Voltri, fino a Marsiglia, ricalcando per sommi capi l’itinerario della strada Heraclea, ma sostanzialmente spostandolo presso la costa, non più impenetrabile, protetta com’era dalla “Pax Romana”. Il tracciato della via Æmilia Scauri, entrava nel territorio intemelio sulle pendici di Capo Nero, seguiva la costa fino a Capo Ampelio, per poi allontanarsene di un miglio, fino al tempietto dedicato ad Apollo, che oggi è rappresentato dalla chiesetta di San Rocco, a Piani di Vallecrosia. Attraversata la Nervia con un guado, a settentrione del Porto Canale, lambiva le prime case di Albion Intemelion, alle falde della Collasgarba, per proseguire ai piedi delle Mauře, attraversando il Resentello con un guado e costeggiando la collina di Siestro fino ad un altro importante guado, per attraversare la Roia tra le attuali Gianchette e la Ripa sottostante l’Auregnana, chiamata in seguito Ripa Santo Stefano. Giunta sulla riva destra della Roia, si inserpicava sullo Scoglio, dove c’era un tempietto  dedicato a Giunore Regina, per poi voltare verso il Colle e scavalcarlo in località Peidaigo, sopra i Due Camini. Degradando sulle falde delle attuali Ville, giungeva oltre il Murru Russu, dove affrontava la piana del Rio Latte, presso la foce e costeggiando la riva superava Punta Mortola.

Sempre costeggiando andava oltre l’attuale Mentone, per superare Lumone alla base del Capo Martino ed inerpicarsi verso la Turbia, da dove scendeva sulla pendici Sud­Ovest di Mont’Agello verso Cemenelum.

Con la costruzione della Via Æmilia Scauri si ebbe dunque una vera e propria strada di cornice, lungo la costa della Riviera di Ponente, che, dalla Gallia, conduceva oltre l’Appennino, verso quella Pianura padana lombarda che sarà punto d’attrazione delle future attività politiche liguri.

52 a.C. – [W] – In quest’anno si svolse la battaglia di Alesia nella terra dei Mandubi, nel “cuore” della Gallia transalpina, tra l’esercito romano guidato da Gaio Giulio Cesare e le tribù galliche guidate da Vercingetorige, capo degli Arverni, nell’ambito della conquista romana della Gallia. Alesia fu l’ultimo fra i grandi scontri tra Galli e Romani e segnò il punto di svolta delle guerre galliche in favore di Roma. Dopo di essa, quelle poche popolazioni indigene che osarono ribellarsi al volere del proconsole romano furono schiacciate in modo definitivo l’anno seguente (51 a.C.).

27 a.C. – [GMF] – Augusto Imperator.

14 a.C. – [CdV] – Con la creazione della provincia delle Alpi Marittime, nel 14 a.C. fu tracciato il definitivo confine occidentale e settentrionale del Municipio di Albintimilium, il quale coincise con il tracciato naturale del bacino del Roia, quale sbocco al mare del Piemonte sud­ occidentale, nei termini della entità geografica “Italia”, alla quale economicamente appartenne. Caio Cornelio Tacito descrive nelle sue Historie, un episodio della lotta tra Otone e Vitellio, conseguente la morte di Nerone. La flotta d’Otone, navigando sbandata, metteva a saccheggio la campagna di Ventimiglia, governata da seguaci di Vitellio; uccidendo la madre di Gneo Giulio Agricola. Questa viveva nell’attuale piana di Latte ed era la saggia matrona intemelia Giulia Procilla, moglie di Giulio Grecino, noto per gli studi sulla vite, esperimentati sulle falde di Piemmatone.

13 a.C. – [W] – Inizia la costruzione della via consolare romana Julia Augusta, per volere dell’imperatore Augusto, onde completare il collegamento stradale tra Roma e la costa meridionale della Gallia, giungendo fino ad Arles. Il suo percorso iniziava a Placentia (Piacenza) e, passando per Dertona (Tortona) e Aquae Statiellae (Acqui Terme), si concludeva presso il trofeo di Augusto della Turbie, eretto dall’imperatore nel 7-6 a.C. fra Mentone e Nizza (Francia). Successivamente fu prolungata fino ad Arelate (Arles), per collegarsi alla via Domitia (via Domizia). Lungo il suo tragitto attraversava, fra gli altri, i centri romani di Vada Sabatia (Vado Ligure), Albingaunum (Albenga), e Albintimilium (Ventimiglia). In pratica non era altro che il proseguimento della già esistente via Aurelia/via Aemilia Scauri che fino ad allora terminavano a Vada Sabatia. Una volta completato, l’intero sistema stradale Aurelia-Aemilia-Augusta era lungo 962 km.

0 a.C. – OPTIMUM CLIMATICO ROMANO – [SCC] – Il clima si riscalda, con temperature simili a quelle odierne. La popolazione mondiale raggiunge un totale di circa 300 milioni di persone, di cui 80 milioni in Cina, 75 milioni in India, Asia occidentale 35 milioni, Europa 35 milioni, Africa del Nord 15 milioni.

7 d.C. – [GMF] – Il Ponente Ligure viene inserito della Regio IX romana, denominata Liguria.

33 d.C.A Gerusalemme, Crocifissione di Gesù Cristo.

79 d.C. – Il 24 ottobre la violenta eruzione vulcanica del Vesuvio distrugge le città romane di Pompei, Ercolano e Stabia.

100 d.C. – [SCC] – Massima estensione dell’Impero Romano.

Rotte marittime e principali porti del Mediterraneo antico : 1) Alexandria ; 2) Carthago ; 3) Carthago Nova ; 4) Tarraco ; 5) Massilia ; 6) Genua ; 7) Ostia ; 8) Brundisium ; A) Rotta fenicia ; B) Rotta tirrenica ; c) Rotta iberica ; D) Rotta egeo-ionio-adriatica ; E) Rotta ispanica ; F) Rotta del Mar Nero.

280 d.C. – [SCC] – Introduzione della viticoltura in Inghilterra e Germania.

SECOLO IV – [CdV] – L’Itinerarium maritimum, databile al IV secolo, individuava Albintimilium (l’attuale Ventimiglia) come semplice “plagia”, cioè una città priva di porto, dotata di una semplice spiaggia attrezzata o forse d’un approdo. La popolazione urbana era composta da chierici, da scarsi amministratori civili, da artigiani, da qualche commerciante, da contadini venuti a cercarvi riparo, cui si mescolavano soldati disoccupati e schiavi in fuga. All’interno della città i produttori avevano una collocazione del tutto secondaria; mentre scarseggiava paurosamente il personale veramente efficiente nella amministrazione politica ed economica. I pochi mercanti che sopravvivevano e si dedicavano al traffico locale ed al commercio del denaro, avendo rinunciato agli affari a lunga distanza, erano sempre più estranei al corpo sociale, mentre venivano sempre più emarginati dai settori produttivi dell’economia. Con questo, la città, privata della vitalità e perso l’equilibrio sociologico, non esercitava più alcuna influenza sulla campagna vicina, né era più legata ad essa. La crescente insicurezza, culminata con l’invasione gotica, indusse al declino della “Città Nervina”, favorendo lo spostamento del nucleo residenziale sul colle a ponente della foce del Fiume Roia, usata già da tempo come porto canale. Anche verso il promontorio retrostante Capo Ampelio si rivolse l’esodo, dalla Città Nervina, nel luogo di Sapergo.

381 d.C. – [CdV] – Nell’anno 381, l’imperatore Teodosio intimava di chiudere i templi, di distruggere gli strumenti dell’idolatria, di abolire i privilegi dei sacerdoti e di confiscare i beni del culto a beneficio della chiesa cristiana o dell’esercito. Sul poggio dominante la foce della Roia, pare fossero presenti due templi pagani. Un tempio dedicato a Giunone, nel luogo stesso dove sorgerà la cattedrale cristiana, ed un tempio dedicato ad Apollo, sulla terrazza dove sorgerà la romanica chiesa di San Michele. Nella Città Nervina, la chiesa dedicata a Santa Maria era costruita sulla base di un antico tempio romano distrutto, forse, per editto di Teodosio.

Nella Gallia, Martino di Tours muoveva alla testa dei suoi fedeli monaci a distruggere gli idoli, i templi e gli alberi sacri della sua vasta diocesi, sostenuto da una miracolosa potenza o dalle armi materiali. L’editto di Teodosio tendeva ad abolire le feste solenni che si tenevano all’ombra degli alberi sacri, nelle campagne. Erano elencati e condannati i lumi, l’incenso, le ghirlande e le libagioni di vino, comprendendo in questa rigorosa condanna i diritti dei clan domestici e dei penati.

Clima_secco

400 d.C. / 750 d.C. – [HHCQ] – Fase climatica Goschen 2. Avanzata glaciale.

Clima_secco

450 d.C. – [SCC] – Il Danubio è spesso totalmente ghiacciato e può essere attraversato a piedi e con i carri.

Devastanti siccità in Nord Africa e Medio Oriente.

476 d.C. / 553 d.C. – [GMF] – Età Gotica.

476 d.C. / 1.066 d.C. – [SCC] – Epoca Alto Medievale

500 d.C. / 850 d.C. Interfase fredda – Clima più freddo

Marzo 536 d.C. – [SCC] – Eruzione del vulcano Rambaul in Papuasia Nuova Guinea : le ceneri si spargono in atmosfera in tutto l’emisfero nord del pianeta. Gli storici bizantini narrano che il sole rimase torbido per tutto l’anno e con poca luminosità, tanto che assomigliava alla luna.

533 d.C. – [GMF] – Caduta del regno dei Vandali in Africa settentrionale.

535 d.C. / 553 d.C. – [GMF] – Guerra greco-gotica.

536 d.C. / 537 d.C. – [SCC] – Inverno eccezionalmente rigido ovunque : nevica in Mesopotamia.

Clima_instabile

550 d.C. – [SCC] – Tempeste ed inondazioni nel Mare del Nord, in Inghilterra ed in Italia, avanzamento dei ghiacciai in Svizzera. PESSIMUM CLIMATICO. La popolazione europea si riduce a causa di invasioni, guerre, carestie, epidemie ed emigrazioni di massa. Abbandono di insediamenti, di vie di comunicazione e di terre un tempo coltivate.

570 d.C. – [GMF] – Epidemia di peste nell’Italia nord-occidentale.

Clima_piovoso

580 d.C. – [SCC] – In Aquitania piogge continue, temporali, nevicate intense, gelate persistenti, morie di uccelli, inondazioni, frane, epidemie animali, scarsità estrema di raccolti, malattie.

Clima_piovoso

584 d.C. – [CdV] – Nell’anno 584, un autentico diluvio sommergeva l’Italia. Tutta la penisola veniva travolta da abbondanti e continue piogge. Alluvionate certamente Verona e Roma; ma rimane memoria di come tutti i fiumi italiani avessero creato problemi alle città di pianura e di costa. Probabilmente anche la città Nervina, già pressoché disabitata, dovette essere vittima delle inondazioni provocate da Nervia e Roia. Poteva essere questo un motivo in più per trasferire la sede cittadina sull’altura dello “Scögliu”, che rappresentava una rocca quasi inespugnabile, protetta com’era da una costa scoscesa e friabile, a Ponente, e dal corso della medesima Roia, da Levante.

SECOLO VI – [CdV] – Nel secolo V o nel VI dell’Era Volgare, il progressivo accumularsi del ripascimento marino, verso Collasgarba, ha steso un abbondante letto di sabbia e ghiaia sulla Albintimilium imperiale romana, in regione Nervia, cancellandola alla vista sommaria e persino dalla memoria. In quel periodo, la città tardo romana e neo bizantina, stava già subendo un progressivo abbandono, a favore dei siti attorno al Castrum bizantino insediato sulle ultime propaggini dello Scoglio, nei pressi del Cavu. Dal VI secolo, dunque, il costante miglioramento delle tecniche di escavazione e di idraulica hanno consentito di far funzionare quel nuovo porto canale alla foce della Roia, deviandone e costringendone la vigorosa corrente verso Levante. Si poteva certo dragare alla base dello Scoglio, fino a permettere a robuste navi di raggiungere l’ampio Lago, sottostante l’attuale chiesa di San Michele, così ben protetto. Allo stesso tempo il canale dragato, d’accesso al porto, funzionava da invalicabile fossato, a protezione delle mura di Levante della costruenda città, dove viveva una società ricca e straordinariamente in ripresa, che aveva saputo raggiungere un equilibrio e si era data una struttura notevolmente diversa da quella del periodo romano classico. La società e la cultura erano dominate da un’aristocrazia senatoria, arricchita dall’accaparramento dei terreni. La nuova classe dirigente usciva, quasi sempre, da famiglie con forti radici locali. Intesi a dominare la costa del Mediterraneo occidentale, al nascere del VI secolo, i Goti di Teodorico avrebbero occupato anche Ventimiglia, presentandosi come delegati dell’Imperatore d’Oriente.

PRIMA META’ SECOLO VIII – [CdV] – Nella prima metà del secolo VIII, i Saraceni, operanti sovente con uno scarso numero di armati, ottenevano l’alleanza dei “pravi homines”, servi e schiavi che invocavano da tempo un trattamento più umano ai dirigenti locali, e dettero inizio ad una intensa e spietata azione demolitrice contro i monasteri, i beni ecclesiastici e le proprietà curtensi. Tutti i monasteri della zona costiera furono distrutti o abbandonati ed i monaci portarono al sicuro i loro tesori, cercando rifugio nelle città fortificate. Genova, Asti, Torino, Marsiglia, Arles e Tolone accolsero monaci, vescovi e aristocratici fuggiaschi. I piccoli centri costieri restarono per lungo tempo in abbandono, con le campagne incolte e deserte. Oltre che possedere il controllo del mare, da dove giungevano di sorpresa sulle coste, i Saraceni avevano posto delle guarnigioni sui percorsi di crinale più frequentati, dove controllavano i commerci e da dove partivano per rapide scorribande lungo le vallate. Avevano sotto controllo il Colle di Tenda, il passo dello Strafurcu e quello di Muratone.

632 d.C. – [GMF] – Morte del Profeta Maometto.

636 d.C. – [GMF] – Conquista araba di Antiochia.

638 d.C. – [GMF] – Conquista araba di Gerusalemme.

639 d.C. / 640 d.C. – [GMF] – Conquista araba della Mesopotamia romana e dell’Armenia.

642 d.C. – [GMF] – Conquista araba di Alessandria d’Egitto ed espansione verso Libia e Tunisia.

643 d.C. – [CdV] – Nell’anno 643 dell’Era Volgare, il longobardo Rotari metteva a ferro e fuoco Luni, Savona, Noli ed Albenga. È stata quasi certa la distruzione di Lumone, oggi Mentone, che vide i propri abitanti riparare sui monti e fondare il paese di Sant’Agnes.

645 d.C. – [GMF] – Conquista araba dell’Impero persiano.

653 d.C. – [CdV] – Nell’anno 653 il longobardo Rodoaldo, successo al padre Rotari, concedeva agli Intemelii di ricostruire la loro città alla foce della Nervia, mentre una fortezza longobardo-­bizantina, il Castrum Bintimilium, governato da un “Magister militum” e presidiato da truppe confinarie, in parte distaccate dall’esercito imperiale bizantino, formate da veterani e da soldati reclutati sul posto, stava per essere costruita sul culmine del Cavu, a ridosso della foce roiasca. Al servizio di questa fortezza, un altro Porto­canale stava prendendo forma ai piedi dello Scoglio, poco addentro alla foce della Roia. Più protetto della vetusta attrezzatura nervina, dalla presenza del fortilizio costruito sullo sperone del promontorio, in quel periodo serviva unicamente al traffico inerente i tronchi d’albero ed il legname proveniente dai boschi attorno a Tenda. Quando, con la minacciosa presenza dei navigli saraceni, verrà abbandonata la struttura portuale nervina e potenziato il nuovo porto roiasco, il complesso militare e marittimo dello Scögliu divenne molto importante.

697 d.C. / 698 d.C. – [GMF] – Conquista di Cartagine e della Tunisia da parte degli arabi.

710 d.C. – [GMF] – Inizio dell’invasione araba della Spagna.

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750 d.C. / 1150 d.C. – [HHCQ] – Optimum climatico, con un picco fra l’800 d.C. ed il 1.000 d.C.

E’ l’epoca nella quale il Vichingo Eric il rosso raggiunge la Groenlandia e vi fonda una colonia nel 982 d.c., e suo figlio Lef Ericson scopre l’America del Nord, ed una imbarcazione vichinga avrebbe potuto raggiungere il Golfo di California.

In quest’epoca la vigna prosperava in Inghilterra fino alla latitudine di York, in Lituania e nella Norvegia meridionale.

Questo riscaldamento dell’Europa occidentale è curiosamente contemporaneo di importanti gelate del Tevere, dell’Adriatico e del Nilo (829 d.C. / 1.010 d.c.), a causa dell’influenza dell’anticiclone siberiano sul Mediterraneo.

774 d.C. – [GMF] – Caduta del regno Longobardo.

784 d.C. – [SCC] – Anno di fame nera, muore un terzo della popolazione europea.

793 d.C / 1.066 d.C. – [web] – L’ “Età vichinga”, il periodo cronologico in cui le genti del Nord – di stirpe germanica – si espansero militarmente in Occidente e nell’Oriente russo ed ucraino, è, convenzionalmente, compresa tra il 793 e il 1066, tra il primo saccheggio vichingo perpetrato ai danni dell’abbazia di Lindisfarne, sulle coste orientali della Northumbria anglosassone, e la battaglia di Hastings – 14 ottobre 1066 – in cui i Normanni sconfissero gli Anglosassoni e conquistarono il regno inglese.

793 d.C. / 880 d.C. – [SCC] – Tredici anni di fame, tredici anni di inondazioni, nove anni con epidemie, nove anni di inverni gelidi.

800 d.C. – [W] – Il giorno di Natale dell’800 papa Leone III incoronò Carlo Magno Imperatore dei Romani, fondando quello che fu definito Impero carolingio. Con Carlo Magno si assistette quindi al superamento nella storia dell’Europa occidentale dell’ambiguità giuridico-formale dei regni romano-barbarici in favore di un nuovo modello di impero. Col suo governo diede impulso alla Rinascita carolingia, un periodo di risveglio culturale nell’Occidente.

FINE SECOLO VIII – [CdV] – Già alla fine del secolo VIII, il porto canale del Lago sul Roia rappresentava una stazione marittima di una certa importanza, sia per il traffico dei legnami della Media ed Alta Val Roia, sia per l’importazione dei generi necessari alla crescente comunità intemelia, ma soprattutto alle merci scambiate con il Basso Piemonte Occidentale.

843 d.C. – [SCC] – Anno di fame nera in Europa. Branchi di lupi assaltano viandanti e villaggi.

Avanzano i ghiacciai. Inverni gelidi, inondazioni primaverili ed estati aride causano carestie.

850 d.C. / 1.300 d.C. – Periodo caldo medioevale  – Il clima diviene progressivamente più caldo, fino a più 2° rispetto all’attuale.

911 d.C. – [SCC] – I Vichinghi conquistano la Normandia.

930 d.C. – [SCC] – I Vichinghi colonizzano l’Islanda.

META’ X SECOLO – [CdV] – Dalla metà del X secolo, il territorio che sulla costa era delimitato tra Nizza ed Oneglia, tutte le Alpi Marittime, le Cozie e parte delle Graie, facevano parte della marca Arduinica, col territorio di Ivrea e verso Sud, fino al Monferrato escluso. L’assegnazione della Contea di Ventimiglia a questa marca è confermata dalla presenza, sul territorio di Dolceacqua, dei monaci benedettini provenienti dalla casa di Novalesa, che in quel periodo avevano ricevuto un fondo ed una chiesa in feudo. Da Dolceacqua, si dipartiva una “Strada del Sale”, che dagli approdi di Mentone e Ventimiglia, attraverso i crinali che costeggiano la Roia, il Colle di Tenda ed i crinali prealpini del cuneese, portavano a Novalesa, a Susa, proseguendo per Ginevra. Dopo la liberazione dai Saraceni, lungo tutta questa “Via salis” erano presenti insediamenti benedettini, legati a Lerina ed a Novalesa. Il sale trasportato proveniva dalle saline di Lerina, di Hyers e di Peccais, nella Provenza.

979 d.C. – [CdV] – Nell’anno 979, Teodolfo, vescovo di Genova, conduceva alcune famiglie d’agricoltori ad occupare i “loco et fundos Matucianos”, oggi San Remo, ed a dimorare in “loco et fundo Tabia”, oggi Taggia.

L’espansionismo genovese produceva le prime abili mosse. Sia la nobiltà genovese che quella ventimigliese prosperavano con i commerci, ma specialmente con azioni navali “corsare”. La differenza che porterà alla sopraffazione genovese, stava nella possibilità di usufruire di un porto naturalmente più efficace. Un golfo naturale, ottimamente strutturato dai genovesi, contro un porto canale, delicato nelle strutture e malamente sfruttato dai ventimigliesi.

985 d.C. – [SCC] – I Vichinghi coltivano cereali in Groenlandia.

1.000 d.C. / 1.300 d.C. – [SCC] – Fase interglaciale del Basso Medioevo – Estati calde e secche e inverni miti, con temperature medie in aumento ma con grandi differenze regionali ed alcuni anni sporadicamente caratterizzati da freddo molto intenso. La popolazione europea aumenta sensibilmente, fino a circa 46 milioni di abitanti. Si estendono le aree coltivabili mediante deforestazioni e dissodamento. L’Europa raggiunge per la prima volta il rango di civiltà evoluta.

T_diminuzione

1.010 d.C. / 1.011 d.C. -[SCC] –  Gelata nello Stretto del Bosforo. Blocchi di ghiaccio sul Nilo.

Clima_instabile

1.022 d.C. – [SCC] – A Norimberga un’ondata di caldo eccezionale uccide molti abitanti.

SECOLO XII – [CdV] – Nel XII secolo il porto canale del Roia doveva essersi notevolmente ampliato, considerando che i moli a settentrione avrebbero accolto naviglio dove oggi esiste il Magazzino officina comunale, il Camping Roma, la linea ferroviaria per la Francia, il Tennis Club, la Bocciofila, il Campo Sportivo, lo Stadio Morel ed un buon tratto dei Pratoni Galleani. Sono molte le testimonianze di persone vissute negli Anni Trenta del ‘900 che affermano la presenza di un antico molo portuale corredato di bitte ed anelli, confermando come questi fossero presenti su entrambi i lati trasversali del molo. Questo era a monte del ponte ferroviario, sulla sponda di ponente, ove oggi sono situati i campi di allenamento del Tennis Club Ventimiglia. Il Lago si sarebbe esteso dunque al centro dell’attuale alveo della Roia, dove avrebbe troneggiato perciò il terrapieno che deviando la corrente principale del fiume verso Levante, e costringendola in un opportuno canale, avrebbe fornito la forza motrice a numerose segherie che producevano legnami ad uso cantieristico navale. Le segherie, concentrate in un luogo chiamato “Serre”, dove oggi è via Tenda ed è stata ubicata per molto tempo la Conceria Lorenzi, lavoravano ancora, a fine Ottocento, i legnami provenienti via fiume dai boschi di Tenda, che sarebbero stati radunati in un ulteriore lago, da situarsi davanti all’attuale cimitero comunale, fino al confine con la zona che supporta oggi i terrapieno degli svincoli Sud del casello autostradale.

1.099 d.C. – [SCC] – Conquista europea di Gerusalemme.

1.118 d.C. – [SCC] – La laguna di Venezia gela e si può attraversare a piedi.

Clima_secco

1.130 d.C. – [SCC] – La siccità prosciuga il Fiume Reno.

Clima_secco

1.135 d.C. – [SCC] – La siccità prosciuga il Fiume Danubio.

1.150 d.C. / 1.350 d.C. – [HHCQ] – Fase climatica di Aletsch. Avanzata glaciale medioevale. Lo sviluppo dei ghiacci sul mare impedisce il passaggio dall’Islanda alla Groenlandia e le basi vikinghe sono rioccupate dagli Eschimesi.

Clima_instabile

1.187 d.C. – [SCC] – A Strasburgo le piante fiorisco a gennaio a causa di un’ondata di caldo anomalo.

1.187 d.C. – [SCC] – Le armate arabe di Saladino riconquistano Gerusalemme.

1.192 d.C. – [CdV] – Per tutto il Medioevo i ventimigliesi armarono legni corsari per depredare navi commerciali di passaggio che diventavano facile preda essendo allora la navigazione quasi esclusivamente svolta sotto costa. Intanto il Libero Comune Marinaro ventimigliese si era talmente irrobustito da aver potuto prendere in pugno la difesa territoriale della Contea, con le sue sole forze; mentre la penetrazione genovese in Provenza non stava ottenendo successi, a causa del consolidamento difensivo incontrato. Nel 1192 il conte Ottone di Ventimiglia firmava infatti una convenzione con Genova, nella quale prometteva di non armare più navi corsare.

1.219 d.C. – [CdV] – Ma questo non bastava all’emergente Genova, che voleva attrarre a sé le attività dei ventimigliesi. Nel 1219, Genova si presentava “con tre galere e tre altri vascelli”, davanti al porto di Ventimiglia e catturava un vascello carico di frumento. Nello stesso periodo una “cetea” ventimigliese, grossa nave con cento remi, si impadroniva, nelle vicinanze di Trapani, di due navi genovesi; e con una galea nel porto di Tunisi si impadroniva della nave genovese “Benvenuta” e se la portava verso casa. I Ventimigliesi, vicino alle isole di Hyeres, attaccavano un’altra nave genovese, la San Leonardo. L’anno dopo è una saettia ventimigliese che, forzando l’assedio del porto canale, si rifugia in Provenza, molto probabilmente per chiedere aiuto, riusciva poi a rientrare incolume nel porto di partenza. I genovesi constatarono quanto sarebbe stato difficile sperare di far capitolare la città assediandola, se era così facile rifornirla via mare.

1.221 d.C. – [CdV] – Nel 1221, i soldati genovesi comandati da Sorleone Pepe, per organizzare un asfissiante assedio alla testarda Ventimiglia, hanno costruito la nuova città della Bastida, sulle rive del Resentello nei pressi della chiesa di San Simeone alle Barme. Scavarono un canale di due chilometri, che convogliasse le acque della Roia a levante, così da rendere in secca il porto canale, sbarrandolo inoltre cona un cofano pieno di ghiaia e sassi.

1.221 d.C. – [CdV] – Interrato nel 1221, il porto canale ventimigliese, deve essere tornato a funzionare, ben presto, sia militarmente che attraverso la ripresa dei traffici se, già nel 1235, Ventimiglia mandava una galea per combattere a fianco dei genovesi nella conquista di Ceuta, mentre in tema commerciale si hanno precise notizie in merito.

1.234 d.C. : [SCC] – La laguna di Venezia gela nuovamente.

1.262 d.C. – [CdV] – Il 12 luglio 1262, ad Aix, con un trattato, Genova si accordava con la Provenza per la spartizione della Contea di Ventimiglia, secondo una nuova linea di confine.

La Provenza si era annessa il territorio che dalla Turbia andava ai distretti di Sospello, Molinello, in Val Bevera; Fontano, Breglio, Saorgio, Castiglione e Briga in Val Roia; Rocchetta e Pigna in Val Nervia. Genova conservava le terre di Monaco e Ventimiglia, con le sue Ville fino a la Penna, oltre a Perinaldo, Dolceacqua e Castel Doi, l’attuale Castelvittorio. Tenda e La Briga restarono in possesso dei Conti di Ventimiglia; Poipino, Mentone resteranno ai Vento, loro Signori. Ughetto Spinola riceveva Monaco, tolta ai Grimaldi, infeudando Esa, Turbia e Roccabruna. L’alta valle della Roia veniva inglobata nella contea indipendente, retta dai conti ventimigliesi ormai malvisi in patria ed esiliati da Genova per inadempienze. La divisione politica innescava lo Scisma diocesano, con un vescovo scismatico in Sospello. Ventimiglia, privata del suo retroterra in Val Roia, si trasformava in piazzaforte di frontiera, con un ruolo economico sempre più asfittico. I confini stabiliti ad Aix, consolidatisi negli anni, segnarono una demarcazione anche linguistica e culturale, sostanzialmente conservata fino ad oggi.

1.300 d.C. – [SCC] – La popolazione europea raggiunge i 73 milioni di abitanti e vennero fondate numerose nuove città.