3.600 a.C. -> 180 a.C.

3.600 a.C. / 180 a.C. – [GMF] – ETA’ DEI METALLI – [web] – E’ così denominato il periodo preistorico nel quale l’uomo cominciò a utilizzare tecniche metallurgiche. Tradizionalmente si divide in una fase o età eneolitica, caratterizzata dall’uso del rame; in una fase o età del Bronzo; in una fase o età del Ferro.

[CdV]- Nel corso della così detta Età dei Metalli, dopo aver abbandonato le caverne dei Balzi Rossi, quali abitazioni naturali ed averle rese santuari della loro vita sociale e religiosa, gli uomini che abitarono il Ponente ligure costruirono le capanne dei loro villaggi sui culmini delle dorsali montane accessibili, dopo avervi eretto un vallo di protezione tutt’attorno ed a volte anche una robusta palizzata, denominati “castellari”.

Dal punto di vista orografico, la Zona Intemelia concedeva ottimi siti per castellari lungo la dorsale che dalla Collasgarba si volge verso Passo Muratone; infatti oltre all’insediamento al culmine della Colla medesima, il quale nei secoli a noi più vicini avrebbe dati principio al sito della capitale degli Intemelii, servita da un importante porto canale, erano presenti castellari in Ciaixe, Cima d’Aurin, Monte Abeglio, Terca, Furcuin e Testa d’Arpe. La dorsale sulla riva opposta del Nervia, trovava insediamenti sulla Cima Croairöra, Belavista, Rebüfau, Monte Cagiu, Monte Acüu, Monte Veta, Monte Meřa e Monte Ceppo. Verso il mare: Peiga, Sapergo e Montenero. La dorsale sulla destra del Roia ha ospitato siti sulle alture di Maglioca, Pözu, Martempu e Piena. Sopra Capo Mortola: Belenda e Carpan; verso Occidente: quelli che oggi sono Castelar, Sant’Agnes e Gorbio e sulle pendici di Mont’Agel: Munte d’ê Müre e l’attuale Türbia.

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Sub-boreale3.700 a.C. / 600 a.C.Clima freddo e piovoso in Europa centrale ; le temperature risalgono dal 1.300 a.C.

3.600 a.C. / 2.200 a.C. – [GMF] – Età del rame. Introduzione di pecore di maggiori dimensioni e della pastorizia di montagna. Produzione di formaggi. Adozione dell’aratro. Costruzione di nuovi pascoli in altura, mediante l’uso di incendi controllati. Trasmissioni culturali anche a lunga distanza, favorite dalla mobilità indotta dalla pastorizia. Costituzione del concetto di “famiglia” e dell’organizzazione sociale basata sulla parentela.

Sulle pendici del monte Bego gli uomini di questa epoca incidono sulla roccia trentaseimila graffiti raffiguranti bovini stilizzati, armi, figure antropomorfe, scene di aratura.

3.300 a.C. / 2.900 a.C. – [HHCQ] – Avanzata dei ghiacciai (fase climatica Rootmos 1).

2.700 a.C. / 2.300 a.C. – [HHCQ] – Avanzata dei ghiacciai (fase climatica Rootmos 2).

2.200 a.C. / 1.800 a.C. – [GMF] – In Liguria il clima diviene generalmente più caldo e secco con estati umide.

2.600 a.C. – [SCC] – Costruzione in Egitto delle piramidi monumentali delle prime Dinastie. La popolazione nella sola valle del Nilo assomma a circa 1.5 milioni di individui.

2.600 a.C. / 1.900 a.C. – [GMF] – Diffusione in tutta Europa della cultura del “Vasi Campaniforme”, caratterizzati dalla tipica forma e da decorazioni geometriche. Probabilmente questi contenitori in ceramica erano connessi all’uso di bevande fermentate a base di cereali.

2.200 a.C. / 1.600 a.C. – [GMF] – ANTICA ETA’ DEL BRONZO IN ITALIA

2.200 a.C. / 900 a.C. – [GMF] – Età del bronzo in Liguria e Costa Azzurra. Si tratta di un periodo di grandi innovazioni, che interessano oltre che la metallurgia anche tutti gli altri aspetti della tecnologia, dell’economia e della società. Diffusione del cavallo come animale da tiro e scoperta della ruota.

Clima_secco
Clima_secco

2.150 a.C. – [SCC] – In Egitto il cambiamento climatico provoca carestie e ribellioni e causa la caduta del regno del faraone Pepi II. L’Egitto fu diviso ed attraversò una profonda crisi economica e sociale. Contemporaneamente crolla l’Impero Accadico in Mesopotamia, sotto il peso della pressione di profughi provenienti da nord e spinti a migrare dalla fame e dalle carestie provocate da disastrose siccità, nonostante la costruzione di un imponente muraglia di difesa, estesa per 180 km.

2.000 a.C. – [SCC] – Scrittura dei poemi sumerici di Atrahasis : 

<< lassù il Dio della pioggia Adad fece divenire rare le sue piogge, di sotto tutto si diradò, il corso del fiume non si sollevava dal livello più basso, il campo diminuì il suo prodotto; il grano si allontanò, i verdi corridoi si fecero bianchi, la molta terra rimasta incolta produsse nitrato >>.

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1.700 a.C. – [SCC] – La siccità prosciuga la valle dell’Indo e porta alla scomparsa della omonima civiltà indiana. Contemporaneamente un’analoga penuria d’acqua in Egitto portò a devastanti carestie ed al crollo della XIV dinastia.

1.628 a.C. – [W] – Violentissima eruzione vulcanica di Thera o Santorini, che devastò gli insediamenti minoici e le coste dell’Isola di Creta. L’esplosione proiettò in atmosfera circa 100 chilometri cubi di roccia e cenere e provocò uno tsunami con onde alte da 35 a 150 metri che devastarono la costa settentrionale dell’Isola di Creta, distante 110 km.

L’impatto climatico di questa eruzione fu tale da influenzare la crescita degli alberi in California, in Irlanda, Inghilterra e Germania e da provocare una riduzione dei raccolti in Cina.

È possibile che il mito di Atlantide, descritto da Platone, sia basato su questo evento vulcanico.

1.600 a.C. / 1.350 a.C. –  [GMF] – MEDIA ETÀ DEL BRONZO IN ITALIA – Notevole espansione demografica in Italia Settentrionale e formazione di abitati di notevoli dimensioni, dotati di un’organizzazione sociale articolata, quale non si era ancora vista nelle età precedenti, che tende verso forme proto-urbane.

1.400 a.C. / 1.000 a.C. – [HHCQ] – Avanzata dei ghiacciai, fase climatica fredda di Moorstauch.

1.350 a.C. / 1.200 a.C. – [GMF] – RECENTE ETÀ DEL BRONZO IN ITALIA

A partire da questa epoca la cultura di tutta l’area ligure si differenzia da quelle delle popolazioni italiche poste più ad Est, e diviene più affine a quelle transalpine della Francia sud-orientale.

1.200 a.C. / 900 a.C. – [GMF] – FINE ETÀ DEL BRONZO IN ITALIA

1.200 a.C. – [GMF] – Nel XII secolo a.C. forte crisi di tutta l’area mediterranea con ridimensionamento demografico e nuovi assetti sociali.

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1.200 a.C. – [SCC] – Declino della civiltà Ittita a causa delle siccità.

1.200 a.C. – [SCC] – Inizio dell’Età del Ferro nel Vicino Oriente.

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900 a.C. / 180 a.C. – [GMF] – ETÀ DEL FERRO IN ITALIA

900 a.C. / 500 a.C. – [GMF] – PRIMA ETÀ DEL FERRO IN ITALIA – In Liguria ed in generale nell’area mediterranea, diversamente dalle aree continentali europee, il clima diviene più freddo e umido.

1.000 a.C. – [CdV] – Vicino all’anno 1000 a.C., si sarebbe insediata nella Liguria di Ponente anche la pratica dell’agricoltura, che avrebbe trovato sulle panciute falde del Colle d’Appio ed attorno al Colle, dove troverà posto il Forte San Paolo, il terreno ideale. Ma agricoltura e pastorizia, specialmente caprina, non vanno d’accordo; allora nei pressi della foce del Roia sarebbe stato necessario costruire un muretto per separare il sito dei Paschei, sulla direttrice: Ponte Nuovo; piazza Cattedrale e Scoglio Alto. Infatti, quando avvenne l’erosione che sbancò le argille e le puddinghe dalle pendici del Cavu, attorno alla Margunaira e lo Scoglio Alto, sul culmine di quest’ultimo restò un piccolissimo tratto di quel muretto che per molti secoli protesse ancora, lassù in alto, una pianta di olivastro ed un cespo d’alloro, creando un miniambiente vegetale che era popolarmente conosciuto come “u Giardin d’ê Strie”.

Il Torrente Bevera sfociava direttamente in mare davanti all’attuale comprensorio di Latte. Le pendici Nord della Cima di Gavi, il monte oggi completamente eroso dai prelevamenti della Cava Bergamasca, erano connesse con le pendici Sud di Monte Pozzo fino ad una quota di almeno 170 metri, tanto da permettere il contenimento delle acque della Bevera in un grande lago che si allargava sui siti che oggi contengono Calvo, San Pancrazio e Torri. Avrebbe lambito il Serro, per tracimare dai 165 metri del Passo di Sant’Antonio, tra le pendici Ovest della Cima di Gavi e quelle Est della Cima di Terca; saltando ai 115 metri, nella bassa valle del Ruassu, che proviene dal Granmondo, ed inserirsi così in quella che è la Valle del Latte. La Piana sedimentaria di Latte non potrebbe avere la vastità che presenta, con i soli apporti del Ruassu; infatti, alle analisi geologiche le ghiaie alluvionali della Piana risultano provenienti dal territorio di Sospello, con i caratteri litici del Turinì e del Brouis. La continua erosione, oppure un semplice sconvolgimento terreno avrebbe scavata la connessione tra Pozzo e Gavi, fino ad una quota inferiore ai 160 metri, permettendo al letto della Bevera di indirizzarsi verso Levante e raggiungere le acque della Roia, nel sito prospiciente le Porre.

900 a.C.  / 300 a.C. – [HHCQ] – Fase climatica di Goschen 1. Due avanzamenti glaciali di 2 o tre secoli ognuno, separati da un riscaldamento di un secolo e mezzo. Il massimo delle piogge si situa intorno al 400 a.c.

812 a.C. – [SdL] – Fondazione della città di Cartagine, una città destinata a crescere ed a subentrare nel Mediterraneo occidentale ai progenitori Fenici.

800 a.C. – [SCC] – Tracollo climatico ed inizio dell’Età del Ferro in Europa. Gli aratri in ferro consentono di lavorare meglio la terra e di sopperire così alle condizioni climatiche sfavorevoli ; le armi in ferro costituiscono un vantaggio militare in tempi caratterizzati da diffusa violenza e conflitti.

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800 a.C. – [SCC] – Inizio Fase climatica Subatlantica, che si prolunga con varie oscillazioni fino ai giorni nostri. Il clima diviene più freddo ed umido in Europa, con estati fresche e inverni miti e ricchi di precipitazioni. Le temperature medie scendono di 1° o 2° mentre le piogge aumentano considerevolmente. Nevicate più abbondanti e frequenti. Gli insediamenti umani nelle regioni alpine si riducono. Denutrizione ed aumento della mortalità. Nuova importanza del sale per consentire la conservazione dei cibi in ambienti umidi, importanza strategica delle saline e delle miniere di ferro.

753 a.C – Fondazione di ROMA

753 a.C. – [GMF] – Mitica fondazione di Roma.

600 a.C. – [GMF] – Fondazione della colonia greca di Marsiglia. La Liguria e la Francia meridionale accrescono il proprio benessere con trasformazioni economiche e sociali e un’evoluzione dei modi di vita verso forme più stabili, con costruzione di insediamenti fortificati ed edifici in pietra, la sistemazione dei versanti collinari con terrazzamenti, fabbricazione di ceramiche e tessuti, lavorazione del ferro ed un’agricoltura più specializzata. In alcune comunità più aperte fu introdotta, per iniziativa etrusca, la scrittura. – [SdG] – Massilia controllava il mercato dello stagno (allora estratto nelle miniere della Cornovaglia), metallo prezioso per la fabbricazione del bronzo e da fondere con il rame che i Greci di Focea (cos’ detta per le bocche del Rodano) si procuravano sui mercati del Mediterraneo orientale. Massilia, entrata in conflitto con le tribù celtiche e liguri dell’area alpina, finì per imporre il proprio dominio sugli approdi dell’arco ligure, comprese Genova e Pisa, oltre che sugli scali della Corsica. Nasce così, per l’influenza massaliota, la prima destinazione portuale di Genova. Attraverso le rotte ed i commerci massalioti, di cui probabilmente diviene terminale, Genova entra direttamente ed indirettamente in contatto con il variegato mondo della Magna Grecia, con gli Etruschi e con i sempre più presenti Cartaginesi, penetrati in Corsica e signori della Sardegna.

600 a.C. – [W] – Il filosofo greco Talete  studia le proprietà elettriche dell’ambra, la resina fossile che se viene sfregata attrae altri pezzetti di materia: il suo nome greco era electron (ἤλεκτρον), e da questo termine deriva la parola «elettricità». I greci antichi compresero che l’ambra era in grado di attrarre oggetti leggeri, come i capelli, e che un ripetuto strofinio dell’ambra stessa poteva addirittura dare origine a scintille.

500 a.C. / 500 d.C.Interfase caldaClima più caldo rispetto ad oggi .

500 a.C. / 180 a.C. – [GMF] – SECONDA ETÀ DEL FERRO IN ITALIA

400 a.C.EPOCA PRE-ROMANA – [CdV] – Nella zona del Ponente Ligure gli spostamenti avvenivano per itinerari di crinale. I percorsi di fondovalle erano sconsigliati, perché percorrendo i crinali si dominava il territorio e si aveva la percezione immediata di eventuali pericoli. Gli insediamenti abitativi del tempo erano posti in luoghi dominanti, sovente inaccessibili da tre lati, come dimostrano le tipologie dei cosiddetti “castellari”. Dall’Emporio Nervino si inerpicavano sulla Collasgarba e sulla collina delle attuali Mauře due importanti percorsi di crinale, che si ricongiungevano in corrispondenza del sito ove sorge la chiesuola di San Giacomo, che ha conservato l’eredità di qualche faunus o tempietto primitivo. Le masserizie sbarcate nell’Emporio marittimo iniziavano così il viaggio verso il primo, relativamente vicino, castellaro di Ciaixe, per proseguire poi su Cima d’Aurin, Tramontina, Bassa d’Abeglio, Cuřumbin, Testa d’Alpe e, quasi costantemente in crinale, raggiungere il Saccarello e poi il Pertegà, da dove era possibile raggiungere il Colle di Cornio, oggi di Tenda, per calarsi lungo i crinali del Piemonte, raggiungibili anche percorrendo i malagevoli crinali del Marguareis. Punti nodali di questo percorso, erano situati nei pressi del Monte Cuřumbin: in quel punto vi giungeva il crinale Grimaldi­Granmondo­Olivetta; a Passo Muratone, lo intersecava la Via Regia, dalla Valle Argentina a Saorgio; ed anche la Bassa di Sanson, presso la Collardente, che lo faceva incrociare con la variante Ovest della via Marenca, quella da Triora a Briga. In epoca preromana, era dunque quello il percorso più importante per le derrate sbarcate a Nervia, o da imbarcarvi: quando nelle comunicazioni tra crinali, dei tratti collinari vicini alla costa, era preferibile stare ben lontani dal mare. Per questo motivo, il primo percorso di congiunzioni tra differenti crinali, inerente al tragitto descritto, si dipartiva da Passo Muratone. Su quell’importante passo prealpino ha transitato nei secoli la rilevante Via Regia, che dai crinali della Valle Argentina, attraverso le pendici di Monte Vetta superava la Nervia, si inerpicava verso Muratone e attraverso i crinali attorno alla Bendola, scendeva a Saorgio, importante nodo per l’attraversamento della Roia, verso l’Authion e la Gordolasca. Del percorso di crinale sull’altra sponda della Roia si inerpicavai sullo Scögliu, il Colle, il Monte fino al Colle Appio. Dall’Appio, voltando ad Ovest, si raggiungeva il Granmondo ed i crinali verso Nizza; dall’altra parte si scendeva ad attraversare la Roia, per immettersi sul crinale di Magauda, verso il castellaro di Ciaixe e la strada per il Piemonte che proveniva da Collasgarba. Proseguendo sul crinale verso Nord, si raggiungeva dunque Monte Pozzo, da percorrere in crinale fino al Caglian, per poi voltare sulle pendici Ovest del Monte Maltempo, verso il crinale di Collabassa, da dove si raggiungeva il Pilone (Olivetta), sul crinale del Monte Caviglia, verso il castellaro di Piena e le dorsali del Colle del Brussu; oppure, guadata la Roia alle falde Nord della Testa di Giauma, si inerpicava sul Colletto per il valico del Fanghetto. Dall’Età del Ferro in poi, con l’esigenza di attraversare la Bevera dalla Maglioca al Pozzo, il cammino della draira verso il Colle di Tenda ha subito un progressivo abbassamento di quota, nel tenere dietro all’erosione del letto torrentizio sull’emissario del Lago del Serro, sempre più ridotto e costantemente più basso di livello.

400 a.C. – [GMF] – Agli inizi del IV secolo a.C. Marsiglia stringe un’alleanza con Roma.

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300 a.C. / 400 d.C. – [HHCQ] – Riscaldamento e periodo secco dell’era romana.

280 a.C. / 273 d.C. – [GMF] – I romani completano la conquista dell’Etruria costiera.

264 a.C. – [W] – I romani attraversano lo stretto di Messina ed attaccano i Cartaginesi in Sicilia : ha inizio la prima guerra punica.

241 a.C. – [GMF] – Tracciamento della Via Aurelia, dal nome del censore Gaio Aurelio Cotta, fra Roma ed il porto di Pisa.

241 a.C. – [W] – Fine prima guerra punica (264 a.C. / 241 a.c.) contro Cartagine, vinta da Roma, che si impone come maggiore potenza del Mediterraneo occidentale.

238 a.C. / 226 a.C. – [GMF] – Spedizioni militari romane contro le isole maggiori e la Liguria. – [SdG] – Le tribù dell’entroterra e alpine sono indotte a fare lega con Cartagine, mentre i Liguri della costa e Genova in particolare finiscono nell’orbita politico-militare di Roma.

218 a.C. – [GMF] – Il porto di Genova è posto a disposizione dei romani.

218 a.C. / 202 a.C. – [W] – Seconda guerra punica. Annibale porta la guerra in Italia e minaccia la città di Roma, ma il proconsole Publio Cornelio Scipione, contro il parere del Senato romano, partendo dalla Sicilia attacca direttamente Cartagine, e sconfigge Annibale nella battaglia di Naggara.

205 a.C. – [GMF] – Saccheggio e distruzione di Genova da parte dei cartaginesi di Magone, fratello di Annibale.

191 a.C. / 154 a.C. – [SdG] – I consoli romani sottomettono gradualmente le tribù liguri.

181 a.C. – [GMF] – Conquista romana della Liguria occidentale da parte del proconsole Lucio Emilio Paolo che sconfigge un’alleanza di Sabazi, Ingauni ed Intemeli, uccidendone 15.000 e catturandone 2.500, che furono trascinati a Roma ed esibiti nella sfilata di trionfo. [SdL] – Il proconsole, incitando i suoi legionari al combattimento, dichiarava che sarebbe stato disonorevole che un esercito romano si fosse fatto accerchiare e battere dai Liguri, “latronibus verios quam hostibus iustis”, ovvero “banditi piuttosto che veri nemici”.

181 a.C. / 180 a.C. – [GMF] – Deportazione di 47.000 liguri apuani nel Sannio da parte dei romani.